L'omonimo spettacolo al debutto nel corso delle celebrazioni per la Giornata Mondiale del Rifugiato.
L’essere stranieri può dirsi, in molti casi, una condizione dell’animo, oltre che oggettiva, in quanto ciascuno di noi si ritiene tale laddove si vede respinto, sentendo invece come propri i luoghi in cui percepisce affetto e calore umano.
Ben consapevoli della difficile condizione vissuta dai migranti, anche dal punto di vista emotivo, gli abitanti di Castelvetrano (TP), simili in questo a molti altri siciliani nelle diverse province dell’isola, hanno realizzato una vasta serie di progetti destinati a far sentire meno solo chi si trova a dover vivere lontano dalla famiglia, in una terra sconosciuta.
Così, in occasione della prossima Giornata Mondiale del rifugiato, celebrata il 20 giugno, la cittadina trapanese promuove una settimana di eventi, con seminari, manifestazioni sportive e performance di danza, che culminerà mercoledì 29 giugno alle 21.30, presso i locali di Palazzo Pavone, nello spettacolo teatrale “Mille e una notte”, prodotto dall’associazione Teatro Mediterraneo di Mineo (Ct), nell’ambito della rassegna “So far, so close”.
La messinscena, ad ingresso libero, coadiuvata dalle musiche originali di Emanuele Senzacqua nonché dalla collaborazione artistica di Sara Nussberger, vedrà sul palco Claudia Amendola, Santo Santonocito e dieci migranti, diretti da Massimiliano Perrotta; il tutto, nell’intento, apertamente dichiarato, di rivisitare questo affascinante classico della cultura orientale dalla tradizione millenaria, sperando che la magia dell’arte aiuti a superare in armonia ogni difficoltà, secondo le stesse parole del regista Perrotta: «Con questo spettacolo continua il viaggio interculturale del Teatro Mediterraneo, sulla strada della favola e del sogno».